VDS e VPS: qual è la differenza e cosa scegliere?

È comune che i termini informatici che provengono dalla lingua inglese vengano interpretati in modo completamente diverso in ucraino o in russo e che abbiano significati completamente diversi o, al contrario, simili. Una situazione simile si è verificata con i server VDS/VPS.

Non è raro che i fornitori di servizi, compresa la nostra azienda, mettano insieme questi due nomi perché gli utenti finali di solito non vedono alcuna differenza tra VDS e VPS in termini di tecnologia, ma gli esperti si.

Ecco una spiegazione di cosa sono effettivamente VDS e VPS.

I server virtuali possono essere classificati come due diversi tipi di macchine server in base al tipo di virtualizzazione che impiegano:

• VPS o Virtual Private Server, noto anche come VPS, è un server controllato dal sistema operativo.
• VDS o Virtual Dedicated Server, è un server virtuale dedicato controllato dall'hardware del server.

A seconda delle esigenze, qualsiasi software può essere installato su una risorsa client (VPS o VDS). I termini sono nati e si sono sviluppati contemporaneamente, ed entrambi si riferiscono a macchine virtuali.

Stranamente, in Occidente gli acronimi VPS e VDS hanno significati sinonimi e non presentano alcuna differenza semantica, ma in Runet ogni definizione si riferisce a una specifica implementazione della tecnologia di virtualizzazione. Gli utenti sono meno consapevoli di queste differenze, mentre i fornitori di solito ne sono consapevoli.

Tecnologie per la gestione dei server virtuali

Quelle che seguono sono alcune delle tecnologie comunemente utilizzate per la virtualizzazione.
La tecnologia di virtualizzazione OpenVZ è implementata a livello di sistema operativo. In questo caso, tutte le macchine virtuali sono basate su un singolo kernel Linux modificato. Ognuna di esse è un server separato.

Questa tecnologia ha le seguenti peculiarità:

• L'uso di Linux, che limita la scelta delle distribuzioni;
• Utilizza solo il file system - ext4;
• Nessuna modifica del kernel, che limita il lancio di moduli non standard (OpenVPN, PPTP, IPSEC e altri);

L'amministratore del sistema operativo ha accesso diretto a tutti i file presenti sul server dedicato.
La virtualizzazione con tecnologia KVM è implementata attraverso un gestore di macchine virtuali - hypervisor. Un server virtuale con tecnologia KVM ha capacità avanzate come:

• Funzionamento con qualsiasi sistema operativo, inclusi Windows, FreeBSD, ecc;
• Formattazione dello spazio su disco per qualsiasi file system;
• Gestione del server nelle prime fasi di avvio (inclusa la schermata del BIOS), utilizzando un protocollo RFB;
• Possibilità di modificare il kernel del sistema operativo;
• L'accesso al contenuto del server virtuale è riservato al suo proprietario;

Con la tecnologia OpenVZ, tutte le risorse sono allocate dinamicamente tra tutte le macchine. Il vantaggio principale di questa tecnologia è che consente di modificare i limiti di capacità allocati senza riavviare il sistema; Lo svantaggio di questo approccio è che il server diventa più dipendente dai suoi vicini. In pratica, la situazione è la seguente: quando un singolo server virtuale subisce un carico eccessivo, l'intero cluster può risentirne.

La tecnologia KVM elimina il degrado delle prestazioni. Ogni server virtuale riceve una quantità strettamente definita di risorse di calcolo e non può superare i propri limiti. Allo stesso tempo, KVM è caratterizzato dalla massima affidabilità, paragonabile alla tolleranza ai guasti delle macchine fisiche. L'unico svantaggio di questa tecnologia è che è meno flessibile. Ciò significa che se la quantità di RAM può essere modificata dopo il riavvio, è impossibile cambiare lo spazio su disco.
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Le tecnologie di virtualizzazione differiscono solo se il server virtuale è destinato a ospitare applicazioni specifiche che richiedono modifiche al kernel. La maggior parte degli utenti sceglie VDS o VPS per le prestazioni, la scalabilità e l'affidabilità. VDS e VPS non differiscono in modo significativo su questi parametri.

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